CASALEGGIO.IT: foursquare chiuderà entro il 2013…secondo PrivCo

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Una delle notizie interessanti circolate sulla Rete in questi giorni è, secondo le previsioni degli analisti della società privata PrivCo, la chiusura di foursquare entro dicembre 2013. E’ la n. 6 delle PrivCo’s Top 10 2013 Predictions; tra le altre troviamo che Twitter lancerà una IPO nel quarto quadrimestre del 2013 (previsione n. 1), che un terzo di tutti gli Incubatori chiuderanno (n. 4), che Square sarà acquisita da Visa, Amex o PayPal per 5 miliardi di dollari (n. 9).

foursquare-rolls-out-first-ads-e2ad2a5185Mica notiziuole… eppure quella che riguarda foursquare non ha scatenato un ribollire di post e contro-post come è accaduto in altre circostanze con notizie meno “rilevanti”; se ne è scritto poco, non appena sulla porzione di Rete in italiano ma anche sulle più autorevoli fonti in lingua inglese.

In Italia ne hanno parlato Sei Gradi, uno dei Blog del Corriere (tra parentesi: alla giornalista andrebbe comunicato che Selvadurai è uscito da foursquare quasi un anno fa…), e Giorgio Taverniti; mentre all’estero se ne parla su Business Insider, sul Wall Street Journal, su LeadersWest… ma non su Mashable, su Social Media Today, su Social Media Examiner o su altre fonti che trattano con regolarità di Mobile e di Location Based Marketing. Segno che il non avverarsi della terribile predizione Maja ci ha reso meno sensibili alle predizioni? O forse è segno che tutto sommato questa notizia non interessa a nessuno, per disinteresse verso foursquare oppure perché è già dato per spacciato da tempo? O perché di queste previsioni è piena la Rete e una in più non incide sulle nostre valutazioni sul futuro?

Comunque sia, uno degli elementi su cui è basata la predizione risale al 21 novembre dello scorso anno, quando Mashable ha rivelato che la previsione di ricavi 2012 di foursquare ammonta ad appena 2 milioni di dollari. C’è poco da dire. Sono davvero pochi, se paragonati ai 71,3 milioni di dollari di investimenti ricevuti e al valore di circa 700 milioni di dollari che sembra essere stato attribuito alla società nei mesi successivi. E’ davvero arduo immaginare che permanga un interesse da parte degli investitori attuali a ri-finanziare la società o che nasca l’interesse da parte di altri investitori a entrare nella partita.

Poco dopo è uscito un report Nielsen che colloca foursquare al terzo posto tra le app mobile più usate, dopo Facebook e Twitter, con un incremento anno su anno del 118% – un dato piuttosto positivo. PrivCo evidenzia che il traffico sul sito foursquare è fermo a 2,27 milioni di utenti a Novembre e che è sceso di molto rispetto al picco di 2,4 milioni in Agosto. E’ certo un numero basso; ma il problema vero non è il traffico in calo (teniamo conto che nella classifica Nielsen già citata e relativa alle visite al sito web, foursquare neanche compare, superato anche da MySpace), quanto piuttosto che le notevoli innovazioni apportate sul sito web negli ultimi 6 mesi non sembrano averne incentivato l’utilizzo.

E’ chiaro a tutti che foursquare deve risolvere alcuni problemi: non ultimo, e non è poco, da dove arrivano i ricavi. Ma sappiamo anche che molte delle società il cui business consiste nell’analisi dello stato di salute di altre società hanno il loro guadagno nell’interesse che suscitano le loro affermazioni: fare previsioni azzardate è un modo per far parlare di sé.

Insomma, Dennis se la deve cavare da solo: o i revenue-generating product, ovvero quella parte di servizi che potrebbero essere offerti ai merchant a pagamento, iniziano a generare ricavi (ricordiamo che ancora non sono stati rilasciati ufficialmente), oppure un accordo importante, ad esempio con Apple, potrebbe mettere foursquare sempre più sul livello infrastrutturale. Non dimentichiamo, infatti, che mentre si discute sui ricavi generati dalla piattaforma Merchant, o del modello di business di un user-oriented social network, c’è uno strato di foursquare che già oggi offre servizi infrastrutturali per altre applicazioni e non è scontato che i ricavi non possano arrivare anche da questa parte.

Come concludere? Beh, ovviamente speriamo che la predizione si riveli inconsistente, pur consapevoli del fatto che le cose in questo “strano” mondo di internet possono cambiare molto, molto rapidamente.

 

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