SMOKE – PAROLE SENZA FILTRO il primo disco di Vincenzo Costantino Cinaski

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Con la partecipazione straordinaria di FRANCESCO ARCURI, VINICIO CAPOSSELA, SIMONE CRISTICCHI, MICHELE DI TORO, RAFFAELE KHOELER, FOLCO ORSELLI, EDDA, ALESSANDRO “ASSO “ STEFANA. 

E’ uscito, su etichetta Gibilterra, SMOKE – PAROLE SENZA FILTRO, il primo album di poesia-canzone di VINCENZO COSTANTINO CINASKI, il poeta già al fianco di Vinicio Capossela nei reading dedicati a John Fante e poi suo sparring partner nella stesura del libro uscito nel maggio 2009 e intitolato IN CLANDESTINITA’ (Feltrinelli).

Dopo aver pubblicato nel 2011 la sua prima raccolta di poesie CHI E’ SENZA PECCATO NON HA UN CAZZO DA RACCONTARE (ed. Marcos Y Marcos), e dopo averla presentata in giro per l’Italia con una serie di reading, il poeta bardo – come ama definirsi – ne ha fatta un’altra delle sue: prima dell’estate si è chiuso in studio di registrazione per qualche giorno insieme al fido FRANCESCO ARCURI (La Fonomeccanica, Vinicio Capossela) e ha coinvolto qualche amico illustre nelle registrazioni del suo primo album di poesie e canzoni.

Intitolato SMOKE – PAROLE SENZA FILTRO (un omaggio al film di Wayne Wang con Harvey Keitel) l’album è stato registrato da TAKETO GOHARA e vede tra i solchi la partecipazione di EDDA, FOLCO ORSELLI, MICHELE DI TORO, RAFFAELE KOHELER, SIMONE CRISTICCHI, VINICIO CAPOSSELA. Tra i brani, oltre alle versioni in musica di alcune poesie già popolari di Cinaski (“Le cento città”, “Niente è grande come le piccole cose”, “Il terzo uomo”, “E’ bellissimo”) anche una canzone vera e propria, intitolata “Il re del bar”, una cover illustre come “Il poeta” di Bruno Lauzi e due brevi omaggi a “Where have all the flowers gone?” di Pete Seeger e “Bird on a wire” di Leonard Cohen.

“L’idea di fare un disco – racconta Cinaski – non mi aveva mai sfiorato neanche lontanamente, a me piace scrivere. Quando poi ho visto il mondo della musica e della televisione migrare verso la carta stampata l’ho considerata come un’invasione di campo e mi è venuta voglia di rispondere con un invasione a mia volta, anche se la musica nelle mie letture e performance c’è sempre stata e ha giocato sempre il ruolo di coprotagonista. Nasce così l’idea di raccogliere scritti, inediti e pubblicati, in una stessa confezione ,ma vestiti a nuovo, in forma di canzone-storia o di canto- poetico come a continuare la tradizione che amo di più, quella dei trovieri / trovatori. E’ partito tutto come un’idea di provocazione, che ha provocato entusiasmo in me e in chi ha ascoltato il disco, sembra contagioso ma per fortuna viviamo ancora di libere scelte.”

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